venerdì 18 dicembre 2009

Siamo sempre più isolati e più collegati. Chiusi nelle case,sbattendo freneticamente le dita su una tastiera o su un mouse, non usciamo più. Possiamo vedere tutto, ma non possiamo apprezzare nulla. Esistono miliardi di siti, frequentiamo sempre gli stessi 10. Affolliamo i social network: Myspace, Badoo, Facebook, Twitter, ma non sappiamo a cosa servono, li usiamo in modo ossessivo e compulsivo. Solitudine indotta da bulimia digitale-cybernetica. Ho misurato Roma col righello di Google earth, ma non sono mai stato in alcuni rioni, e probabilmente mai ci andrò. Parlo con tutti, ma non vedo più nessuno, e non mi sento stimolato a farlo. Fra poco i giornali potranno essere acquistati e letti direttamente su un foglio di "carta" digitale, non vedrò mai più il mio edicolante di fiducia, che fra l'altro si chiama Antonello, come mio zio e ha dei folti baffi castani che sembrano due spazzole arriccia capelli. Odio la tecnologia, ma non posso farne a meno, è come essere drogati, una dipendenza. Però è bello stare al pc, puoi fare e vedere praticamente quello che ti pare; wikipedia ha anche organizzato la wiki-università, con le facolta i CDL, i corsi e tutto. Non c'è il docente quindi niente baronato. Però il contatto umano manca quanto la sigaretta sulla scala anti-incendio nel quarto d'ora di pausa. Una cosa però, è bella e incontestanbile: il fatto che io abbia questo spazio per scrivere quello che mi pare e che tu ora lo stia leggendo.

martedì 15 dicembre 2009

Frasi celebri e celeri, perlopiù citazioni

Il freddo è una condizione dell'anima.
Grazie ai maschi ci sono molte femmine, grazie alle femmine ci sono molti uomini.
Non prestare mai dei soldi, specialmente a degli amici.
Orat et labora, ma ora lavora.
Merda a tocchi larghi.
Brown amore.
Tartaglia tartagla (balbetta N. d. R).
Cose che capitano a un capitano abituato a leggere storie leggere (disponete gli accenti).
Un buon non-compleanno a te.
La madre di Fermi aveva un fisico.....
Passa verso le quatto-cinqueemezza-sei.
Questi muscoli pompano diversi idro-chili.
Liberté, égalité, alimorté.
A, E, I, O, U, Fonfolo.


lunedì 14 dicembre 2009

Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo....
Ore 10:55, incontro un mio collega universitario in quel di Lettere e Filosofia, e automaticamente parte lo sfottò: "Uhahahaha, poverino, ieri stavi male, stavi a morì dar dolore come lui..." Motivazione, il mio messaggio su Facebook di ieri sera, ore 22:00 circa: "Contro B, ma solo politicamente" Naturalmente il mio gagliardo amico scherzava, anche se ha idee leggermente più radicali, e probabilmente anche più radicate, delle mie. Continuo con la cronaca della mia gionata. Ipermercato Panorama, via Tiburtina, quello dove lavoro come interinale, il posto ideale per raccogliere le opinioni di persone "sanizze" (a Siderno si dice così). L'addetto dei latticini: "Si ma alla fine nun c'entra niente la politica, manco la sinistra, e guarda che io anche se sò iscritto alla CGIL, so de destra (Si è iscritto per ricambiare una cortesia a un delegato sindacale N. d. R). Quella era'n pazzo, punto. Anni fa anche qui un malato mentale ha accoltellato un cliente e una guardia intervenuta per soccorrerla, era un pazzo e basta." Una volta appurata la coerenza ideologica e la chiarezza di schieramento del soggetto ho deciso di assumerlo a prototipo di Italiano tipo, e non m'interessano le proteste di chi è contro le generalizzazioni né chi ha una percezione più alta del potenziale nascosto nel cosiddetto popolo o popolino ( di cui io mi sento facente parte). Fine della cronaca. Ora vorrei analizzare, brevemente ma con metodo, le parole sobillate dal caro amico del Ipermercato:
1) "la politica non c'entra niente" Sono d'accordo, ma cosa intend-e/iamo per politica? Quella di Palazzo? Quella con la P maiuscola, che vuol dire "capacità o arte di governare la cosa pubblica? O la politica delle persone, quella della passione e della pancia, delle delusioni e delle gioie? Quella che si studia? Non saprei scegliere fra le varie accezioni, ma intuisco una certa propensione delle persone a mischiare un pò tutte le cose, indi per cui il politico può rassegnarsi a deludere e dividere in quanto non credo esista un uomo capace di fare bene politica in tutti quei sensi. In questa direzione Berlusconi è un politico aderisce perfettamente a questo tipo di speculazione.
2) "manco la sinistra" Ecco, appunto. La sinistra, come io sostengo da anni, non è politica, non può esserlo, perchè nell'esatto momento in cui lo diventa non è più sinistra, è forse, un insieme di avvenimenti sinistri, per tutti, e ancora di più per l'elettore di sinistra. Chissà se l'addetto ai latticini era a conoscenza di questo dato mentre sentenziava in modo così incontrovertibile, e secondo me esatto, l' ever-green left's drama (scusate l'inglese). Mistero, ma spero di si.
3) "Anni fa anche qui un malato.....pazzo e basta" Questo è il vecchio dilemma del peso delle cose in un contesto. Se un padre schiaffeggia un figlio di 17 anni che sniffa cocaina, naturalmente gli si potrebbe chiedere se non fosse stato il caso di farlo prima, la cosa ci sembra giusta. Se a dare gli schiaffi sono io, a una donna di 76 anni, debilitata, estranea, per un motivo futile, naturalmente le cose sono diverse.Ecco che scattano le domande: una coltellata a due persone è o non è più grave di un pesante e contundente souvenir in faccia a un presidente del consiglio dei ministri (le maiuscole mi hanno scocciato)? E il fatto che fosse premeditato e in mezzo alla folla, rende il gesto più o meno grave, da un punto di vista morale e non penale? Domande che rimbombano nel vuoto del mio cranio e che rimarranno senza risposta come quelle del mio prof. di storia, il giorno in cui chiese all'aula se i morti del nazismo pesassero più dei morti di altre, numerosissime dittature.
Dopo questo spaccato di reazione di uomo comune gentilmente offertovi dal mio inesauribile spirito di cazzeggio, vorrei arrivare a una conclusione minimamente decente. La colpa, non penale, di quello che è successo ieri a Milano, è di tutti. Tutti, anche di chi non ha un'idea né un'opinione a riguardo. Per il semplice motivo che se politicamente esistono due o più italie, divise e contrapposte in modo radicale, non è una vittoria della democrazia, ma una sconfitta. Una sconfitta di tutti. E gli sconfitti, storicamente, pagano il prezzo delle responsabilità degli errori. Oggi ho conosciuto un pezzo dell'Italia di cui faccio parte, quella "contro", e non mi è piaciuto. Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo...........

Sinceramente vostro Cosimino

mercoledì 9 dicembre 2009

Pensare non è solo bello, è anche soddisfacente. In questi tempi ignoti, in cui ogni inizio è una fine e ogni fine non è mai realmente una conclusione, Cosimino pensa ancora.