venerdì 8 luglio 2011

L'estate, il tonista e la teoria

A luglio 2011 la colonnina del mercurio dell’umore collettivo della massa segna temperature inedite o ripropone in modo ciclico le cifre degli anni precedenti?
Per capirlo bisogna mettere sotto l’occhio spietato della lente d’ingrandimento più potente del mondo (x 1.000.000.000. ecc…) la nuova razza ariana di questo secolo, i puri di cuore e di intelletto, che plasmandosi a immagine e somiglianza di quello che dovrebbero o che vorrebbero essere, si propongono di diritto al ruolo di guida termo-intellettuale dei camerini lisi. Essi sono il totem e il topico assieme, hanno mire poco chiare e quantificano la messa in scena, o meglio la rappresentazione del loro posto del mondo.
Se Maria santissima ha lanciato la moda e l’epoca dei “tronisti”, i bellocci in assise in uno studio televisivo, clementi nell’atto di farsi adorare da belle donne, trainanti milioni di spettatori e milioni di soldoni in sponsor certificanti, nell’auge della vita comune, il simbolo del rispetto e della distinzione sociale è dato da oggetti, semplici manufatti intrisi di un valore spendibile all’istante; nel solo atto di essere tenuti in mano infatti, essi rilasciano sui loro possessori un aura dorata ad occhio nuda, melliflua se osservata col tele-micro-scopio di cui sopra.
Bene, anzi male. Vivono tra noi, si atteggiano un po’ più di noi, ma in mano hanno qualcosa in più. Sono i “Tonisti”, coloro che sanno come darsi un tono, e che lentamente, incessantemente aumentano, invadendo strade, piazze, parchi, piscine e in generale qualsiasi luogo pubblico deputato all’arte del mostrarsi per stare insieme ed esprimere bisogno di integrazione e socialità, ma anche per accettare e abbracciare porzioni di mondo assolutamente incomprese.
Con tutti i vari distinguo che si possono fare, il Tonista, una volta emessa una formula, un teorema o un impianto teoretico, è abbastanza semplice da identificare, o come si comunemente si dice, sgamare. Esso è legato agli oggetti che conferiscono un atteggiamento sommesso ed implicito. Questi oggetti vengono usati dal Tonista in modo anche appropriato, quindi ciò che separa un Tonista da un normale utente di oggetti è la volontà di voler avere a che fare con un mondo specifico per sentirsene integrato. Notiamo come il bisogno di socialità torni prepotentemente nel identikit del soggetto.
Tra gli oggetti che esso tiene in mano possiamo notare diverse tipologie che vanno dal manufatto tecnologico elettronico di ultima generazione, al caldo e analogico quotidiano stampato con l’effige della testata in bella vista, applicata alla persona come un’etichetta, ma anche come un free-pass per una zona tribù.
Stilare un elenco approssimativo degli oggetti che consentono di darsi un tono e una collocazione all’interno dei caotici giorni in cui viviamo è compito lungo che io declino e lascio ad altri interessati al filone di ricerca che mi appresto a inaugurare. Voglio solo dare alcune linee guida tracciando dei settori demarcativi:
1-- Dal punto di vista politico, ideologico, intellettuale, nella categoria degli studenti, di un certo tipo di borghesia soft (la peggiore per ipocrisia ed “ipocaloricità”) l’oggetto da tenere in mano, in mostra e da esibire è senza dubbio il quotidiano Repubblica. E questo è a parer mio la peggior cosa che una persona possa fare. A grande distanza seguono l’Unità e il Fatto Quotidiano (giornale fascista tenuto in mano da persone che lo credono di sinistra, ha una proprietà aggiuntiva: fuorvia anche i non Tonisti, cioè coloro che lo acquistano per informarsi e basta, rendendoli Diversamente-tonisti). Il giornale diretto da Ezio Mauro ha un incredibile potere comunicativo, in quanto trasmette nell’area di ettari ed ettari quadrati che il reggente ha delle certe idee su chi è al governo. Il reggente forse ignora tutte le bassezze e le nefandezze che quel groviglio di carta e piombo con sé reca, e crede di mostrare alla società la miglior faccia possibile, quella democratica e intransigente nei confronti di qualsiasi tipo di regime. Il Tonista diventa inconsapevolmente, secondo questo stesso schema, colonna portante del regime, di un qualsiasi tipo di regime ipoteticamente instaurabile, presentando dei tratti salienti nella mancanza di criticità nei confronti di un certo tipo di giornalismo che è nei fatti uguale a quello attualmente servo di regime, solo di segno opposto nel gioco delle bandiere, e a volte, ma nemmeno troppo spesso, più elegante nella forma.
2— Dal punto di vista dell’essere aggiornati non v’è dubbio che il marchio “Apple” è il massimo, il meglio, il Top, il limite dell’essere cool, fico, bello, vincente, capace, impegnato, ingegnoso e fantasioso. I Pad a bordo piscina, Mac Book in aereo, I Pod in bici, I Phone in sala conferenze e chi più ne ha più ne metta. Tutti potrebbero essere: movie-maker, video-maker, art-designer , web-designer, web-master, fonico, fonico di presa, fonico di sala, musicista, architetto, ingegnere, autokadista, illustratorista, fumettista, montatore, smontatore, concepitore di contenuti, programmatore, organizzatore e tanto altro. Invece la persona in questione non sa perché ce l’ha, magari non se lo sarebbe neanche potuto permettere al momento dell’acquisto, eppure difficilmente ammetterà di aver sbagliato e si dirà pentito.
Altri punti potrebbero essere messi per iscritto e a lungo spiegati, ma è uno solo il concetto su cui bisogna concentrarsi. Egli non ha, egli non è, egli non mostra, egli appartiene. Ne ha bisogno. Il suo errore è dettato da una grossolana valutazione condizionata da schemi che rifiuta e cui involontariamente sottostà. Se conosci un Tonista ponigli questa domanda: perché compri questo determinato giornale, o hai questa determinata cosa se in realtà non ti serve? Alla sua risposta, quasi sicuramente sfuggente e secca, andate a fondo, mettete a nudo il problema, puntate il tele-micro-scopio sul tessuto molle e sparate tutti i difetti che quella cosa ha in modo certificato. Se il soggetto è sordo ad ogni critica, anche la più valida ed oggettiva, allora è nella fase terminale. Per lui non ci sarà mai più nulla da fare. Condannato a darsi un tono per decenni, si spegnerà a età inoltrata tenendo a fianco del letto di morte tonnellate di roba inutile accumulata nel corso di una vita votata alla nuova forma di consumo: quello atto a darsi un tono. Sarà stato un Tonista a vita, una sorta di felice ergastolano.

P. s. Presto un elenco delle categorie Toniste e dei rispettivi oggettisarà diffuso in rete. Alcuni estratti:

Macchine: auto dell’anno, nuove cinquecento o Mini Cooper. Frustrati ed esaltati: macchine di grossa cilindrata.
Letteratura. Bassa: successi editoriali, Best- seller vari (Faletti, Wilbur Smith ecc…)
Media: libri premiati e insigniti, segnalati e recensiti da riviste come “Internazionale”, e soprattutto: il Premio Strega.
Alta: i classici, ma in realtà non tutti, i Russi e i Greci.
Moda: qualsiasi cosa dimostri l’attitudine allo shopping.

A presto su questo stesso blog o di persona.