lunedì 16 maggio 2011

La Naqba

L'odioso abuso, al di là di ogni ragionevole o irragionevole diritto di guerra o statuto, accordo o programma, si è protratto nei decenni freddi della storia del Novecento, con non poca influenza sulla vita politica interna degli Stati Uniti. Ben due candidati democratici alle Casa Bianca non ebbero l'appoggio della comunità ebraica, perché lontani dalla causa sionista. Parlo di Al Gore e Kerry, sconfitti dal fondamentalismo di W. Bush.
I dieci anni che vanno dalla guerra dei sei giorni a quella del Kippur, sono cruciali nella formazione dello stato di occupazione e colonizzazione da parte di Israele, di territori non suoi, non acquisiti in nessun modo e nemmeno acquisibili dal punto di vista del diritto bellico,. Questa occupazione è ancora oggi in corso dal punto di vista logistico - amministrativo, illegittima e prepotente come ieri. Violenta e irregolare, inaccettabile sotto qualsiasi aspetto. Io stesso ho visto con i miei occhi, in un documentario -reportage girato a Gaza, i magazzini pieni di viveri e farmaci tenuti accuratamente chiusi e sigillati dalle autorità Israeliane. La causa palestinese va perorata con maggior convinzione, soprattutto con iniziative che partano dal basso, anche perché i media distorcono terribilmente la realtà e fanno disinformazione pericolosa e fuorviante. Anche un programma come anno zero, che si pone come una finestra giornalistica imparziale e attenta, al momento della messa in onda concede numerosi minuti al teatrino della politica, dimenticandosi di dare quelle spiegazioni essenziali per la formazione delle notizie.
Molti concetti che furono e rimarranno di stampo più che destrorso, sono stati col tempo metabolizzati, e oggi sono accettati in quanto costituiscono la prassi. La cacciata da Gerusalemme Est, la perdita di diritti politici, e altre piccole differenze fra gli abitanti dello stato "eletto", sono consuetudine, non fanno notizia, non suscitano scalpore né indignazione.
La violenza dei coloni fondamentalisti, che almeno teoricamente dovrebbero aver abbandonato le colonie dal 2005, rimane, perché è impunita da 40 anni, e non è iscritta al registro che annota i crimini storici di un popolo contro un altro popolo.
Naturalmente l'occidente non è mai intervenuto in modo serio sul problema, e quando si cercò di mediare, in modo timido e poco risolutivo, lo si fece sempre con un occhio puntato in casa propria, perché il voto ebreo. Le comunità di New York, Londra e Parigi, solo per citare capitali globali dal forte richiamo culturale, sono influenti, è questo è un dato oggettivo certo.
Dunque come bisognerebbe intervenire?
Innanzitutto credo sia logico affrontare una volta per tutte la discussione con un diverso approccio: non è una cosa lontana da noi, non è totalmente slegata dai fatti nostri e del nostro piccolo e sudicio cortile. In secondo luogo, pensiamo in termini storici. Scorriamo le diverse fasi della vicenda, passiamo per i quattro conflitti per arrivare all'ultimo spaventoso raid, e ricordiamoci che quello è un evento militare di cui hanno parlato i TG, mentre se scriviamo "ISRAELE BOMBARDA GAZA", su google e poi clicchiamo news, la notizia più recente è massimo di qualche mese fa. Perché le bombe fioccano, in tutti i periodi dell'anno, su cliniche, ospedali, abitazioni private ecc... Altro che il fottuto Gheddafi..Altro che Milosevic.... 1967 (è la data che scelgo io) 201: 45 anni. 45 anni di Nakba.

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